COME ASCOLTARE UN INCENSO
La cultura Buddhista, in particolare quella cinese, è la prima ad aver asserito che gli incensi vanno approcciati con la giusta intenzione e disposizione interiore. In caso contrario, la fumigazione perde il proprio significato spirituale e si trasforma in un gesto “vuoto” o, diremmo noi, squisitamente estetico.
Ma cosa significa di preciso “ascoltare un incenso”?
Ascoltare un incenso – degustare con attenzione
Sia nella lingua cinese che in quella giapponese esiste un’espressione particolare che indica l’atto di degustare un incenso: rispettivamente weng-xiang e mon-koh. La traduzione che più si avvicina al senso letterale è “ascoltare le fragranze“[1] .
A noi occidentali può apparire bizzarro descrivere un fenomeno olfattivo con termini auditivi, ma i motivi di ciò sono in realtà molto profondi. Il verbo ascoltare implica infatti una condizione di totale coinvolgimento mentale, emozionale, di concentrazione e presenza interiore.
Uno status estremamente ricettivo che ci consente di lasciar esprimere a pieno la natura di un incenso, e grazie ad essa lasciarci trasportare in ricordi, emozioni, “mondi” o espressioni simboliche che emergono dall’anima e dall’inconscio.
Ecco allora quattro semplici consigli per “ascoltare un incenso”:
1 – Non esporre il naso ai fumi diretti
Che si tratti di un bastoncino, di un conetto o incensi in grani fumigati sul carboncino, inalare direttamente i fumi causa un’istantanea saturazione delle cavità nasali e un “tilt” dei recettori. A seguito di ciò, essi percepiscono esclusivamente “odore di bruciato” e diventano insensibili agli stimoli olfattivi per diversi istanti, minuti o addirittura ore (a seconda dell’intensità dei fumi).
Cerchiamo quindi di mantenerci ad almeno a 20-30 centimetri dall’incenso e di accompagnare a noi i fumi anziché avvicinarci (vedi punto successivo). In alternativa possiamo attendere che la fragranza si diffonda gradualmente nella stanza.
2 – Accompagnare a sé i fumi d’incenso
Un incenso ha bisogno di mescolarsi all’aria per sviluppare appieno la sua personalità. Oltre che regolare la temperatura (quando possibile), è necessario dare il tempo ai principi aromatici di diluirsi in giusta concentrazione e strutturarsi nell’ambiente.
Se vogliamo coglierne appieno le sfumature, il secondo consiglio è dunque di accompagnare i fumi al naso tramite un movimento ampio e delicato della mano, come fosse un ventaglio, inspirando lentamente e profondamente (vedi punto successivo). Ripetiamo l’operazione alcune volte per percepire i dettagli che ci erano sfuggiti agli ascolti precedenti.
3 – Inspirare lentamente dal naso ed espirare dalla bocca
La percezione di un profumo avviene quando le molecole aromatiche si disciolgono nel sottile strato di muco che permea le cavità nasali.
Ognuna di esse ha temperature e tempi di evaporazione diversi a seconda della propria struttura chimica: anche gli ingredienti puri sono composti da varie sostanze profumate, che costituiscono il loro spettro olfattivo.
Il terzo consiglio è perciò di inspirare lentamente dal naso, in maniera profonda e con un flusso d’aria lento ma continuo. In questo modo diamo il tempo alle singole molecole di stratificarsi correttamente nella mucosa nasale e permettiamo ai recettori di riconoscere l’intera piramide olfattiva (vedi punto successivo). E’ meglio invece espirare dalla bocca, così da cogliere anche il retrogusto dell’incenso.
Molti incensi, poi, preferiscono essere riscaldati anziché bruciati, per sviluppare correttamente il loro aroma.
4 – Non giudicare in fretta gli incensi
Abbiamo visto che i profumi necessitano di tempo per esprimersi a pieno. Inizialmente infatti evaporano le molecole più tenui e leggere (acidule/fresche), in un secondo momento quelle di corpo medio (speziate/legnose) e sul finale le più basse e profonde (terrose/resinose).
Il quarto consiglio è di prenderci quindi tutto il tempo necessario a cogliere ognuno di questi tre livelli.
Cerchiamo di non “giudicare” un incenso troppo in fretta: ciascuno ha un carattere e una personalità che dipendono dalla specie, dal luogo d’origine, dalla parte di vegetale da cui provengono o da chi li ha composti, se si parla di miscele.
Talvolta dobbiamo “educare il naso” a riconoscere aromi cui non siamo abituati. Altre volte invece siamo in momenti evolutivi nei quali troviamo più sintonia col messaggio olfattivo di alcuni incensi e non di altri. Magari apprezzeremo gli stessi incensi solo dopo maturazioni interiori che ci avvicinano alla loro saggezza.
E’ solo tramite pazienza e ascolti ripetuti che comprenderemo il linguaggio silenzioso di ogni incenso, così da rivolgerci a lui/lei quando sentiamo la necessità della sua presenza o consiglio.
Stay (listening) incensed!
-Eraldo
[1] Nella lingua Cinese l’espressione xiang può significare al tempo stesso spezia, profumo, fragranza e incenso; in Giapponese invece koh si riferisce più che altro all’incenso di per sé.
Grazie per questo bell’articolo, a volte la frenesia di capire se quello che sto annusando è il profumo che realmente voglio, mi fa dimenticare di fermarmi un attimo e capire realmente tutte le più particolari sfumature e note nascoste di una miscela!
Ciao Sara, grazie a te per il commento! Tempo e pazienza sono due dei più grandi alleati quando si parla di incensi e profumi. Loro “parlano”, sta a noi imparare ad ascoltarli 🙂
Alla prossima!
Eraldo
Molto interessante questo articolo. Io adoro tutto ciò che è da “odorare” i profumi… Le erbe… Le resine.. Legni… Incensi… Insomma li faccio miei entrano dentro di me e mi piacciono da morire… Con i miei gusti, ovvio. Bellissimo articolo. Molto esaustivo. Si vede che siete preparati e non poco.
Grazie mille Selene, soprattutto per i graditi complimenti! Anche i gusti, per quanto riguarda l’olfatto, rivelano moltissimo su noi stessi.
Sentiti pure libera di condividere questo articolo con altri appassionati di aromi, se ti va!
Eraldo