INCENSO E SOLSTIZIO D’ESTATE
Tra il 20 e il 21 Giugno si compie per il calendario astronomico il Solstizio d’Estate. Dal Solstizio d’Inverno (21/22 Dicembre), passando per l’Equinozio di Primavera (20/21 Marzo), il Sole ha gradualmente aumentato il suo tempo di permanenza nel cielo. le giornate si sono allungate, e con loro anche la potenza sottile della luce.
Etimologicamente la parola Solstizio indica una sosta del Sole lungo il suo percorso apparente nel cielo (dal lat. Sol = Sole, stat= rimane): nel nostro caso rappresenta il picco massimo raggiunto in Estate, sia come “arco apparente” nell’eclittica, sia come capacità luminosa. Come la Luna durante la sua fase di pienezza esprime al massimo la sua potenza creatrice, così il Sole estivo ormai maturo irradia appieno la sua forza vitale.
In Estate vediamo infatti maturare i frutti interiori coltivati nei mesi passati, ed è è il momento di festeggiarli, goderne con gioia e celebrare l’abbondanza ricevuta in dono. I profumi, i colori e i sapori della Natura sono i più intensi in questa stagione: è irrefrenabile la voglia di cavalcare la vita, concentrandosi sul presente e allontanando tutto il resto.
A livello simbolico queste attitudini sono rappresentate dai due segni zodiacali centrali dell’Estate: Cancro e Leone, governati rispettivamente dalla Luna e dal Sole, gli astri responsabili della vita sulla Terra.
Cancro e Leone – i poli dell’individuazione:
E’ innanzitutto interessante notare che Cancro e Leone sono gli unici due segni ad essere dominati da un unico pianeta, secondo l’astrologia
classica, a differenza degli altri [1]. Ciò poiché il loro significato evolutivo nello Zodiaco è strettamente legato al processo di individuazione della coscienza, alla sua individualizzazione. Di converso chiama in gioco il più conosciuto (e talvolta abusato) concetto di Ego.
Le tradizioni spirituali considerano l’Ego in molti modi: c’è chi lo vede come elemento da trascendere, chi come una “bestia feroce” da controllare per non cedere ai bassi istinti; altri ancora lo considerano un insieme di aspetti dis-integrati della personalità da reintegrare in se stessi per raggiungere maggior completezza.
A prescindere dalle singole differenze, ogni Via concorda nel ritenerlo il responsabile della percezione duale, cioè l’illusione di essere coscienze separate e indipendenti da ogni altra forma di vita.
Prima di proseguire con la descrizione dei segni, vale quindi la pena soffermarsi un attimo sul concetto di auto-coscienza, cioè il fenomento interiore che porta a riconoscersi come individualità definita, poiché da esso nasce la questione Ego.
L’individuo – il “non diviso”:
Il termine individuo deriva dal latino (in + divido) e significa appunto “non separo”: oltre a questo, per estensione ci dice anche che un’unità compiuta perde di senso se le sue parti vengono frammentate o divise.
Nella scala evolutiva della coscienza, l’uomo è il primo essere dotato della piena capacità di auto-percezione[2]: è cioè in grado di riconoscersi come “unità senziente” e rendersi conto di essere al tempo stesso soggetto percipiente e oggetto percepito della manifestazione.
In questi termini, individualità allude al fatto che ogni creatura è espressione unica della Coscienza Cosmica, e in quanto tale irripetibile nelle sue caratteristiche.
L’Ego rappresenta quindi, per noi uomini, l’insieme dei talenti, delle abilità e delle inclinazioni di cui disponiamo. Ma è anche indice dei nostri limiti e delle lacune da colmare.
E’ inoltre il veicolo specifico che si interfaccia con il mondo esterno: in un certo senso è lo “specchio” (Luna) che riceve la nostra essenza spirituale (Sole) e la riflette all’esterno producendo l’immagine detta personalità.
E’ il nostro simulacro, che interagisce con quelli altrui: quanto più il nostro specchio è frammentato, tanto maggiori sono le distorsioni fra la fonte e il riflesso, che creano l’illusione delle differenze e l’opposizione Io/Tu.
Tuttavia, se mancassimo di Ego non potremmo comprendere su quali aspetti di noi intervenire, o ancor più importante non riusciremo a partecipare consapevolmente al flusso della Vita.
Lavorando su noi stessi possiamo infatti ridurre le “distorsioni” della personalità: l’obiettivo finale è quello di rendere l’Ego un puro canale della coscienza spirituale sul piano fisico.
Ed è proprio questo rapporto fra interno ed esterno, fra coscienza e personalità (oltre a vari altri aspetti) che viene descritto magistralmente dalla sequenza di Cancro e Leone.
Cancro – interiorizzare la coscienza:
Col Solstizio d’Estate si entra ufficialmente nel segno del Cancro (22 Giugno – 22 Luglio), astrologicamente legato all’elemento Acqua e governato dalla Luna. Entrambe le associazioni rimandano al principio di ricettività, alla capacità di riflettere, alla sfera delle emozioni, dell’istinto e della psiche. Di converso però anche alle “ombre” prodotte dalle percezioni soggettive, non di rado illusorie.
Il glifo del segno, con la sua doppia spirale stilizzata, allude al reciproco intimo rapporto fra realtà interiore ed esteriore. Dal punto di vista personale questo è infatti un ottimo momento per interrogarsi sulla propria identità, esplorare la propria sensibilità e capire quanto l’interazione con l’esterno rappresenti il nostro sentire interiore, o quanto al contrario sia riflesso condizionato degli stimoli ricevuti.
L’associazione del segno con lo Stomaco invita inoltre a domandarsi se “digeriamo” veramente gli eventi vissuti, traendone nutrimento per l’anima, o se al contrario ci rifiutiamo di elaborarli.
Il rischio del Cancro è quello infatti di rifugiarsi troppo nell’accogliente mondo interiore, di venire destabilizzato dalla marea di emozioni che non è in grado di gestire, o di essere indeciso nel prendere decisioni nette o nell’assumere ruoli definiti.
Leone – la proiezione del Sé:
Il Leone (23 Luglio – 23 Agosto), invece, segno di Fuoco e governato dal Sole, rappresenta la piena espressione dell’Ego, nonché la sua proiezione consapevole sulla realtà esterna.
Come l’astro eliaco, infatti, attrira a sé le altre creature (simbolicamente, gli altri pianeti) grazie alla forza del suo carisma, e al tempo stesso le irradia di luce e vitalità.
Il glifo del segno richiama uno spermatozoo: l’unità fondamentale e attiva della Vita, costantemente in moto e che per sua natura tende a propagare se stessa. Quando l’archetipo del Leone è equilibrato siamo infatti in grado di esprimere il nostro pieno potenziale sia nel mondo che nei rapporti personali.
L’associazione con il Cuore indica spontaneità, coraggio, la generosità e l’ardore tipici del segno. Invita cioè ad agire secondo coscienza ma senza nascondere il nostro Io, rendendoci consapevoli di quale impatto abbiamo sul mondo. Dal punto di vista materiale è il momento giusto per consolidare la stabilità, puntare alla prosperità, ma soprattutto fare in modo che entrambe vadano a beneficio di tutti.
I rischi del Leone sono infatti di divenire egocentrico, scadere nella cupidigia, sentirsi superiore a tutti tramutandosi in un despota. L’umiltà di un cuore centrato lascia il posto alla presunzione, ai “deliri di onnipotenza” e alla chiusura verso il confronto con altri.
Proprio in vista del delicato lavoro di equilibratura del Solstizio d’Estate ho pensato di proporre una miscela d’incenso e una breve meditazione ispirata da William Butler Yeats. Gli ingredienti utilizzati aiutano ad armonizzare gli aspetti lunari/emotivi con quelli solari/volitivi.
Incenso del Solstizio d’Estate:
- 1 parte di Betekristian
- ½ parte di Mirra
- ½ parte di Cassia
- ¼ parte di Sandalo Bianco
- ¼ parte di Anice Stellato
- (opzionale) 1/10 parte di Benzoino del Siam
- (opzionale) 1/10 parte di Patchouli
Pestare tutti gli ingredienti in un mortaio e poi bruciare a pizzichi sul carboncino.
Le dosi si possono modificare a piacimento e gli ingredienti mancanti si possono sostituire o eventualmente tralasciare.
Meditazione – La visione retroattiva:
L’esercizio proposto ha come obiettivo il riconoscere l’azione e l’influenza di quello che Yeats definisce il “falso Ego”, ossia la personalità fittizia che contrasta con il nostro vero Sé.
Per fare ciò è necessario osservare noi stessi lasciando da parte ogni giudizio, positivo o negativo che sia: essere imparziali con noi stessi è un ottimo punto di partenza per il lavoro interiore.
Scegliamo un luogo tranquillo, in cui ci sentiamo a nostro agio, e dove possiamo rimanere indisturbati per almeno 15-20 minuti (o per il tempo che vogliamo dedicare a questa pratica). Visto il tipo di meditazione, sarebbe meglio eseguirla al termine della giornata.
Abbassiamo le luci e se ci fa piacere accendiamo una candela quale simbolo della luce spirituale che costantemente irradia la nostra coscienza. Da questa accendiamo il carboncino che posizioneremo nel brucia incenso: se non abbiamo la candela possiamo utilizzare la fiamma di un accendino, un fiammifero, eccetera.
Quando il carboncino diventa tutto bianco all’esterno (5 o 6 minuti) versiamo un pizzico dell’incenso preparato e lasciamo che i suoi fumi si diffondano, riscaldino le nostre emozioni e ci rendano centrati.
Assumiamo una posizione comoda, seduti o sdraiati, e rilassiamoci rendendo regolare il respiro.
Appena ci sentiamo pronti, iniziamo l’esercizio: l’obiettivo finale è quello di ripercorrere l’intera giornata procedendo però a ritroso, analizzando le situazioni, i nostri comportamenti, i pensieri e le emozioni provate, con un approccio distaccato e impersonale, quasi non fossimo noi i protagonisti della “visione”.
Torniamo quindi con la mente all’ultimo evento appena accaduto nella giornata e cominciamo ad osservarlo.
Procediamo con calma, senza fretta di passare al momento successivo. Soffermiamoci con cura sugli eventi, anche quelli che inizialmente sembrano banali.
Per ognuna delle scene domandiamoci: “Che cosa provavo/pensavo in questo momento? Cosa mi ha spinto a comportarmi in questo modo? Era veramente ciò che desideravo? Sono soddisfatto di com’è andata? Ero davvero “io” quello che ha agito?”
A seconda della risposta, continuiamo con: “Perché ho agito in questa maniera? Quali reazioni ha provocato in me comportarmi in questo modo? Qual è stato l’impatto sulle altre persone, e più in generale sul contesto in cui vivo?”
Se abbiamo ottenuto qualche successo domandiamoci: “Grazie anche a chi/cosa sono riuscito a realizzarlo? Quanto ha influito l’aiuto delle persone o l’arrivo di sincronicità? Ho mostrato gratitudine verso di loro?”
Se invece pensiamo di aver commesso errori chiediamoci: “Quanta responsabilità ho avuto nell’accaduto? Era davvero necessario comportarmi così? Cos’avrei potuto fare in alternativa?”
Se vogliamo approfondire il livello di consapevolezza continuiamo a domandarci: “Con quali aspetti di me le situazioni mi hanno messo a confronto? Ho accettato o rifiutato di confrontarmi con loro? Qual è il vero motivo per cui ho agito così? Ho scelto in base al mio sentire o in base ad altro??”.
Cerchiamo di risponderci sinceramente, evitando di trovare giustificazioni per non voler vedere nostri eventuali difetti o debolezze: questi sono i veri punti su cui dobbiamo lavorare.
Quando abbiamo finito di analizzare in maniera esauriente un ricordo, proseguiamo con il penultimo nella stessa maniera, e continuiamo fino a giungere al ricordo del risveglio.
Terminato l’esercizio prendiamoci alcuni istanti per tornare lentamente nel qui-ed-ora. Se ci fa piacere possiamo bruciare un pizzico di incenso per armonizzare l’atmosfera.
Spegniamo ora la candela, rimanendo consapevoli che la luce della coscienza è sempre attiva dentro di noi. Possiamo anche prendere nota dei nostri progressi in una sorta di diario di lavoro.
Se ci è possibile concediamoci una bella doccia o un bagno caldo per ritornare alla dimensione del corpo e lasciar sedimentare il viaggio.
Stay (ego balancing) incensed!
-Eraldo
[1] Ariete e Scorpione sono governati da Marte, Toro e Bilancia da Venere, Gemelli e Vergine da Mercurio, Sagittario e Pesci da Giove mentre Capricorno e Acquario da Saturno.
[2] Vegetali ed animali trovano infatti l’individualità tramite coscienza collettiva (specie, sciame, banco, stormo), o sebbene arrivino per evoluzione a sviluppare una certa percezione di sé non riescono comunque a riconoscersi completamente: basti pensare a cani, gatti o altri animali che non si riconoscono vedendosi specchiati.